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Il Gruccione

Il gruccione (Merops apiaster), lungo circa 27 cm, ha un piumaggio molto colorato, con le parti superiori marrone e gialle, le ali e la coda verdi, le parti inferiori verde-mare e la gola gialla.

E' diffuso in tutta l'Europa meridionale, nell'Asia sud-occidentale e nell'estremo settentrione e meridione del continente africano. E' un uccello prevalentemente migratore, che ogni anno, per svernare, dall'Europa raggiunge l'Africa a sud del Sahara. Mentre dall'Asia occidentale si trasferisce nell'India nord-occidentale.

In Italia è estivo e di doppio passo, frequente soprattutto al sud e nelle isole.

Frequenta volentieri la brughiera, dove compie incessantemente le sue cacce, in quanto vi è una maggiore presenza di api.

Di norma evita i luoghi abitati dall'uomo, ma se il tempo è nuvoloso o piove, cambia le sue abitudini limitandosi a cacciare gli insetti sui rami degli alberi oppure compiendo incursioni nei luoghi abitati alla ricerca di alveari da depredare.

Nei luoghi in cui suole nidificare, giunge verso la fine di aprile o al principio di maggio, e a metà maggio o all'inizio di giugno la femmina depone da 5 a 8 uova, rotonde, lucide e bianche. 

Sia il maschio che la femmina si occupano della costruzione del nido, della cova delle uova, che dura circa 7 giorni, e dell'allevamento della prole. 

Nidifica dentro gallerie scavate nelle rive argillose o sabbiose di qualche corso d'acqua utilizzando esclusivamente il becco che spesso a causa dell'usura appare più corto.

Se un esemplare trova un luogo favorevole alla costruzione del nido, ne sopraggiungono altri in modo da formare delle colonie.

Si ciba di insetti aculeati tra i quali api, vespe e calabroni, ed oltre agli alveari, depreda anche i vespai ed i nidi dei calabroni. Appena scopre uno di questi nidi, va a posarsi il più vicino possibile, e nello spazio di poche ore ne distrugge tutti gli abitanti.

Completano la sua alimentazione le locuste, le cicale, le libellule, i tafani, le mosche, i moscerini ed i coleotteri.

Il gruccione, come tutte le altre specie, è protetto dalle normative vigenti, ma purtroppo non gode le simpatie degli agricoltori che organizzano delle vere e proprie battute di caccia lungo le rive dei fiumi, quando ritrovano le arnie delle api saccheggiate.